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23/06/2021 - StarNews – Zona euro, nella stima flash di giugno, Pmi composito a 59,2 punti da 57,1 di maggio. Nel dettaglio, manifatturiero invariato a 63,1 e servizi a 58,0 da 55,2

Nella zona euro, il Pmi composito, sintesi dei settori manifatturiero e servizi, nella stima flash di giugno si attesta a 59,2 punti (valore più alto da 180 mesi) da 53,2 di maggio.

Il dato, elaborato da Markit sulla base di circa l’85% del totale delle risposte del sondaggio, marca la terza accelerazione mensile consecutiva e si consolida sopra la soglia dei 50 punti, contro i 58,9 punti attesi dagli analisti di Star am, nel Market movers settimanale.

Nel dettaglio, l’indice del manifatturiero resta invariato a 63,1 punti da 61,5 del Market movers. Quello dei servizi, invece, si consolida in terreno positivo a 58,0 punti (massimo da 41 mesi) da 55,2 di maggio e dai 57,6 stimati dagli analisti di Star am.

La produzione manfatturiera si rafforza a 62,4 punti da 62,2 di maggio, massimo da 2 mesi.

“Con l’impennata della domanda presso le aziende - commenta il capo economista di Ihs Markit, Chris Williamson – l’economia dell’eurozona è in piena espansione a un livello mai osservato in 15 anni, con una crescita sempre più generale, che si sta estendendo dal settore manifatturiero fino a comprendere progressivamente i settori dei servizi, specialmente quelli a diretto contatto con i consumatori.

“Le misure anti Covid-19 sono state ridotte al minimo dallo scorso settembre, e a luglio sono previsti altri allentamenti sino a raggiungere il livello più basso da inizio pandemia – aggiunge l’economista – Anche la campagna vaccinale sta facendo grossi progressi. Tale risultato non solo ha facilitato una maggiore attività, in particolare nel settore dei servizi, ma ha reso più rosee le aspettative di un ritorno a condizioni di vita più normali, spingendo l’ottimismo delle aziende al livello più alto mai registrato prima, alimentando l’aumento della spesa e incoraggiando le assunzioni”.

“I dati stanno creando tutte le premesse per una imponente espansione del Pil nel secondo trimestre a cui farà seguito una crescita ancora maggiore nel terzo trimestre – conclude Williamson –. Detto ciò, l’entità della crescita, sia europea che globale, sta mettendo in difficoltà le aziende nel soddisfare la domanda, costringendole a far fronte all’insufficienza di materie prime e personale. In queste condizioni, il potere delle imprese nel determinare i prezzi crescerà sempre più aggiungendo inevitabilmente ulteriore pressione sull’inflazione nei prossimi mesi”.


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