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01/09/2021 - StarNews – Zona euro, Pmi manifatturiero finale di agosto a 61,4 punti da 62,8 di luglio

Nella zona euro, il Pmi manifatturiero (destagionalizzato) finale di agosto si attesta a 61,4 punti da 61,5 della stima preliminare, 62,8 di luglio e 61,5 della stima degli analisti di Star am, contenuta nel Market movers settimanale.

Ad agosto, dunque, il Pmi manifatturiero nell’eurozona ha registrato ad agosto un’altra forte espansione, malgrado ancora la decelerazione dell’indice principale al valore più basso in sei mesi. Si tratta della seconda contrazione mensile consecutiva per il settore dopo l’espansione record registrata a giugno.

Tutti e tre i sottosettori hanno registrato un forte, anche se più debole, miglioramento delle condizioni operative durante il mese. Così come successo negli ultimi 12 mesi, la crescita tra i produttori dei beni di investimento si è confermata maggiore di quella registrata dai produttori di beni di consumo e intermedi.

Tra le nazioni monitorate dell’eurozona, anche se con una crescita al livello più basso in 5 mesi, ancora una volta i Paesi Bassi hanno osservato il miglioramento più alto delle condizioni operative (a 65,8 punti). Espansioni più tenui, inoltre, hanno riportato Germania (62,6, minimo in 6 mesi), Irlanda (62,8, minimo in 4 mesi), Austria (61,8, minimo in 6 mesi) e Francia (57,5, minimo in 6 mesi). I dati di agosto sono stati particolarmente notevoli in Grecia (59,3, massimo in 256 mesi), dove si è registrato il risultato maggiore da aprile del 2000. Ma anche Italia e Spagna hanno rilevato un’accelerazione, rispettivamente a 60,9 (massimo in 2 mesi) e 59,5 massimo in 2 mesi).

"Ancora una volta – ha commentato Chris Williamson, capo economista di Markit – ad agosto le aziende manifatturiere dell’eurozona hanno riportato una produzione vivace, con uno scatto di crescita che, ormai, continua da 14 mesi consecutivi”.

“La questione fondamentale - ha aggiunto Williamson – rimane la carenza di componenti, con l’inabilità dei fornitori di produrre una quantità soddisfacente di parti o di far fronte alla carenza di capacità di trasporto per soddisfare le esigenze logistiche della domanda. A causa di questi problemi sulla fornitura, la crescita dei nuovi ordini ha superato quella della produzione con uno scarto senza precedenti nella storia dell’indagine, addirittura maggiore di quello record su 24 anni osservato a luglio. Di conseguenza, ancora una volta i prezzi di vendita sono aumentati notevolmente, anche se con qualche pressione al rialzo alleviata dal leggero raffreddamento dell’inflazione dei prezzi di acquisto, anche se i prezzi ancora elevati dei materiali stanno aggravando i problemi dei manifatturieri. Al contempo  la crescita occupazionale è diminuita solo modestamente dal record storico di luglio. I produttori manifatturieri, infatti, si sono concentrati nello stimolare la capacità operativa”.

“Ad agosto – ha concluso l’economista –, una contrazione dell’ottimismo sulle prospettive future, collegata all’aumento della domanda, ai persistenti problemi sulla catena di distribuzione e alla diffusione della variante Delta, ha aggiunto segnali che sia la crescita della produzione che quella del livello occupazionale hanno raggiunto il loro picco”.


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