Economic news

01/12/2021 - StarNews – Zona euro, Pmi manifatturiero finale di novembre a 58,4 punti da 58,3 di ottobre

Nella zona euro, il Pmi manifatturiero (destagionalizzato) finale di novembre si attesta a 58,4 punti (primo aumento da giugno e seconda espansione più lenta da febbraio) da 58,6 della stima preliminare, 58,3 di ottobre e 57,8 della stima degli analisti di Star am, contenuta nel Market movers settimanale.

Malgrado i pesanti problemi nella catena di distribuzione, il manifatturiero nell’area euro si è stabilizzato, dopo il periodo di rallentamento dei quattro mesi precedenti e l’espansione record toccata a giugno. Nel mese, infatti, si è rilevato un aumento record della giacenza degli acquisti, con una creazione da parte delle aziende di scorte di sicurezza e un nuovo valore record per l’inflazione dei prezzi di vendita. Ancora una volta i tempi medi di consegna dei fornitori sono peggiorati rapidamente.

I dati settoriali hanno mostrato un nuovo rallentamento di crescita dei mercati dei beni intermedi e di investimento, mentre quello dei beni di consumo ha registrato un’accelerazione dell’espansione. Tutte le economie dell’eurozona monitorate hanno continuato a riportare a novembre forti tassi di espansione. L’Italia si è distinta con una crescita in accelerazione al record storico (62,8 punti), che ha superato il picco raggiunto a maggio e tutti i miglioramenti osservati negli altri Paesi. Al contempo la Grecia, malgrado un leggero rallentamento, ha registrato una delle sue crescite più veloci (58,8, minimo in 2 mesi). Nelle altre nazioni la situazione tende a rallentare rispetto a quanto osservato nei mesi precedenti. I Paesi Bassi hanno segnato 60,7 punti, minimo in 9 mesi, l’Irlanda 59,9, minimo in 8 mesi, l’Austria 58,1, minimo in 10 mesi, Germania 57,4, minimo in 10 mesi, Spagna 57,1, minimo in 8 mesi, e Francia 55,9, massimo in 3 mesi.

 "Restano difficili al momento le condizioni operative dei manifatturieri – ha commentato Chris Williamson, capo economista di Markit –. Malgrado la domanda sia rimasta forte, così come testimoniato dal nuovo forte miglioramento dell’afflusso di nuovi ordini, la catena di fornitura continua a peggiorare a un tasso preoccupante. La carenza di materiale ha ridotto la crescita della produzione che ha raggiunto durante il quarto trimestre il livello più debole mai osservato in oltre un anno e mezzo”.

 “A novembre - ha aggiunto Williamson –, livelli produttivi particolarmente deboli ancora una volta sono stati osservati in Germania, Francia, e Austria, controbilanciando però le forti prestazioni osservate in Italia, Irlanda e Paesi Bassi. Tali risultati eccellenti hanno aiutato a sollevare leggermente il tasso di crescita mensile della produzione generale. L’espansione record delle giacenze al contempo riflette i sempre maggiori sforzi delle aziende manifatturiere nel costituire scorte di emergenza, alimentate dal timore che le attuali carenze di beni si estenderanno ai prossimi mesi.”.

“Con la domanda che ancora una volta ha superato l’offerta – ha concluso l’economista –, l’indagine di novembre ha osservato un allungamento del mercato del venditore, che ha spinto i prezzi di vendita per beni manifatturieri al rialzo su valori superiori a quelli degli ultimi venti anni. I prezzi di vendita più alti suggeriscono che l’inflazione al consumo deve ancora aumentare. Guardando avanti, l’aumento dei contagi da covid19 getta un’ombra sulla previsione a breve termine, minacciando di creare nuovi ostacoli sulla catena di fornitura e allo stesso tempo dirottando di nuovo la spesa dai servizi al consumatore ai beni al consumo. Tale scenario peggiorerà quindi il dislivello tra fornitura e domanda”.


Invia per E-mail stampa facebook Più Share on Google+ Share on LinkedIn