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08/09/2016 - StarNews – BCE, come atteso, lascia invariati i tassi

La BCE, come atteso, lascia invariati i tassi di interesse al termine del consiglio di politica monetaria. Francoforte conferma così il costo del denaro a zero, al minimo di tutti i tempi, in vigore ormai da marzo. Fermi anche i tassi sui depositi marginali, a -0,40% - livello raggiunto anche in questo caso a marzo con una limatura di un decimo - e sui prestiti marginali a 0,25%.

I tassi si profilano ai livelli attuali se non inferiori per un periodo di tempo prolungato, comunque ben oltre il termine del programma di Qe.

L’Istituto, inoltre, conferma a marzo 2017 il termine dell'attuale programma di acquisto asset, e l'importo mensile degli acquisti a 80 miliardi di euro. Ma ancora una volta non ne esclude un allungamento nel tempo se non si rileverà un sostenuto aggiustamento dell’inflazione.

Lo staff della BCE rivede leggermente al rialzo le previsioni del Pil per il 2016 ma lima quelle per il 2017 e il 2018. La crescita quest'anno sarà pari all'1,7% contro l'1,6% di giugno, mentre sia nel 2017 che nel 2018 sarà dell'1,6%, rispetto al +1,7% previsto in precedenza per entrambi gli anni.

Quanto all’inflazione, si stima per il 2016 ancora a +0,2%. Per il prossimo anno si prevede  in accelerazione all’1,2%, di poco inferiore rispetto all’1,3% previsto a giugno. La stima per il 2018 si conferma a +1,6%.

Di qui l’orientamento attendista del consiglio della Banca centrale europea, che ha confermato l'attuale pacchetto di misure accomodanti, alla luce anche di una certa resilienza mostrata dall'economia della zona euro allo shock della Brexit.

“La revisione delle proiezioni dello staff – spiega Mario Draghi, presidente dell’istituto nella consueta conferenza stampa a margine del meeting di politica monetaria - non è al momento tale da giustificare un intervento. Siamo del parere che la politica monetaria sia efficace”,

“Il consiglio dei governatori ha incaricato appositi comitati di valutare qualsiasi opzione permetta di garantire il buon funzionamento del programma degli acquisti - garantisce comunque Draghi - Il prossimo passo (molto probabilmente a dicembre, anche se già c'è chi si sbilancia sul prossimo appuntamento il 20 ottobre, ndr) sarà l'aggiustamento del programma degli acquisti, che potrebbe necessitare di un ritocco quantitativo o qualitativo”. 

I mercati finanziari accolgono con freddezza la decisione di posticipare qualsiasi intervento. Per quanto atteso, il nulla di fatto ha favorito una risalita dei rendimenti sui titoli di Stato che ha denotato attese tra alcuni investitori di una retorica più espansiva da parte di Francoforte.

L'euro si è spinto fino a oltre 1,13 dollari e i listini di borsa si sono girati in negativo, mentre lievitano di alcuni centesimi i rendimenti sui governativi.

La Bce, comunque, ha ribadito di essere pronta ad agire con tutti gli strumenti a disposizione e di continuare a monitorare attentamente le mosse dei mercati finanziari.


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