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26/09/2016 - StarNews – BCE, Draghi: “Zona euro ha resistito alla Brexit ma è ancora esposta a rischi”

“Gli indicatori macro in arrivo continuano a indicare che l'economia della zona euro sta facendo fronte senza problemi al clima di incertezza a livello globale e, in particolare, al risultato del referendum britannico, che ha avuto un impatto limitato sull’area euro”. A dirlo è il presidente della BCE, Mario Draghi, in un'audizione davanti al Parlamento europeo.

“Lo scossone iniziale del voto britannico – rileva - è stato contenuto e le forti reazioni del mercato finanziario, come i cali dei prezzi delle azioni, sono ampiamente rientrati, anche grazie ai preparativi delle banche centrali, sia da parte di Bank of England sia da parte nostra, perché abbiamo scongiurato sviluppi traumatici dopo il referendum”.

“Le conseguenze nel medio termine, invece – ha precisato Draghi -, dipendono dal tempo necessario per avere chiarezza rispetto alla nuova situazione. E si dovrà capire quali politiche saranno intraprese da Uk e Ue".

La ripresa economica, pertanto, riferisce Draghi, prosegue a un ritmo moderato e costante. Ma con un po' meno slancio di quanto previsto a giugno. L'inflazione continua a restare a livelli bassi. E il mercato del credito gode di buona salute".

"Eurolandia, comunque, resta esposta a rischi – aggiunge il numero uno dell’Eurotower – Il deciso indebolimento delle prospettive di domanda estera potrebbe innescare ricadute negative sulle esportazioni".

“Gli obiettivi della BCE hanno avuto effetti sulle condizioni monetarie e di credito che hanno supportato la spesa aggregata dell'area”. Per Draghi, però, ora è necessario  che “l'Ue vada incontro alle aspettative dei cittadini. Deve concentrarsi sui loro bisogni reali, ristabilire la fiducia tra gli Stati e completare l'Unione economica e monetaria”.

Il presidente della BCE ha ribadito con forza l'impegno politico nel mantenere la valuta unica nel Vecchio Continente, sottolineando che bisogna “garantire il progresso dell'Eurozona attraverso il completamento dell'unione bancaria e la creazione del mercato unico dei capitali”.


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