Financial news

20/10/2016 - StarNews – BCE lascia invariati i tassi di interesse a zero. Il governatore Draghi: "Ripresa ancora moderata ma stabile"

Come previsto dai mercati, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariati a zero il tasso di rifinanziamento principale, a -0,25% quello di rifinanziamento marginale e a -0,40% i tassi sui depositi overinght.

L’ultimo taglio al costo del denaro l’istituto lo aveva apportato a maggio scorso, di 5 punti base, a un nuovo minimo storico per la zona euro. E aveva annunciato altre misure espansive tra cui il rafforzamento del programma di Qe. 

L’Eurotower, in una nota, ha prospettato la permanenza dei tassi di interesse a un livello pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività.

Sul fronte delle misure non convenzionali di politica monetaria, invece, ha confermato l’intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi di euro finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione, dunque, se necessario, anche oltre la fine di marzo 2017.

Alla base della scelta, ha spiegato il presidente della BCE, Mario Draghi, durante la conferenza stampa seguita al meeting, c’è l’andamento della ripresa economica, ancora "moderata ma stabile". "Preserviamo la politica accomodante – rileva Draghi - che può portare l'inflazione vicina al 2% nel medio termine. Al momento il progresso dei prezzi al consumo prosegue lento, in linea con le aspettative e con attese di ripresa anche nei prossimi due anni”.

"Continueremo ad agire utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione – ha aggiunto - mostrandoci disposti a migliorare il programma di acquisto di asset Qe fino a marzo 2017 o oltre se necessario".

Draghi ha smentito, dunque, le voci su discussioni riguardo a un possibile tapering o a rimozione di stimoli e si è detto favorevole a bassi tassi d’interesse nel lungo periodo: "È improbabile una fine brusca del quantitative easing. A dicembre la visione sarà più chiara".

D’altra parte il governatore ha lamentato la lentezza con cui avanzano le riforme strutturali dei Paesi. E ha invitato i Paesi della zona euro a concentrarsi su un aumento della produttività, in quanto volàno di maggiori investimenti e posti di lavoro.

"L'economia dell'eurozona - ha concluso - continua a mostrare una certa resilienza rispetto a effetti avversi come l'incertezza politica. Merito anche delle misure messe in campo dalla BCE, che assicurano un sostegno certo, creando condizioni molto favorevoli per imprese e famiglie. Lo scenario di base resta però soggetto a rischi al ribasso. I prezzi moderati del petrolio e la ripresa del mercato del lavoro supportano i consumi delle famiglie. Ma la debolezza della domanda straniera penalizza ancora la crescita”. 


Invia per E-mail stampa facebook Più Share on Google+ Share on LinkedIn