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08/12/2016 - StarNews – BCE lascia invariati tassi e stime di inflazione e crescita. Qe fino a dicembre 2017 ma da aprile più blando

La BCE lascia invariati i tassi, precisa resteranno bassi ancora a lungo, e non muta sostanzialmente nemmeno le stime di crescita e inflazione.

La crescita economica è attesa ancora costante ma moderata.  Si stima a +1,7% nel 2016, rivista leggermente al rialzo la proiezione per il 2017, a +1,7% da +1,6% di settembre. Per il 2018 è stata confermata a +1,6%, mentre per il 2019 è atteso un +1,6%.

I prezzi si prevedono in crescita ancora lenta, insufficiente a raggiungere il target dell’istituto (2%) già nel 2019. Per il 2016 la stima è stata confermata a +0,2%, per il 2017 è data a +1,3%, poco oltre il +1,2% previsto a settembre, mentre per il 2018 in decelerazione a +1,5% da +1,6% e per il 2019 in accelerazione a +1,7%, ancora sotto il target del 2%, per quanto di poco.

“La BCE non ha discusso di provvedimenti di “tapering”, ovvero di una graduale riduzione dell’acquisto di titoli - ha dichiarato il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, nella conferenza stampa a margine della riunione del comitato esecutivo - La nostra intenzione è di mantenere la politica monetaria straordinaria in atto. Vogliamo trasmettere il messaggio che la BCE c’è e sostiene i mercati”.

L’istituto ha annunciato un’estensione del programma di allentamento quantitativo fino a dicembre 2017. E da aprile 2017 gli acquisti continueranno a un ritmo mensile di 60 miliardi di euro, dagli attuali 80.

Il consiglio direttivo, inoltre, ha riferito Draghi, ha deciso di cambiare alcuni parametri dell’allentamento quantitativo, per garantirne una corretta prosecuzione. La forchetta di scadenza è stata ampliata e la maturazione minima è stata abbassata da 2 anni a uno. Inoltre, se necessario, sarà possibile acquistare titoli con un rendimento inferiore a -0,40%, il tasso dei depositi parcheggiati dalla banche commerciali presso la BCE.

Le manovre decise nella riunione di oggi, per il numero uno di Francoforte, serviranno a portare l'inflazione verso il target dell’istituto, che comunque monitorerà la situazione e apporterà eventuali modifiche a seconda delle necessità. In particolare, in caso di peggioramento delle condizioni economiche, la BCE potrà aumentare e/o estendere la durata degli acquisti.

Per il momento le decisioni, per quanto ampiamente attese dal mercato, hanno favorito un incremento dell'azionario e un deciso deprezzamento della moneta unica, scivolata a 1,06 dollari dopo un'euforia iniziale, che l'aveva spinta oltre la soglia di 1,08 dollari.

Le borse europee hanno chiuso la seduta odierna in rialzo dopo la conferenza stampa di Mario Draghi. L'oro ha mostrato un timido incremento dello 0,41%. Segno più per il petrolio (Light sweet crude oil), in aumento dell'1,08%. In deciso rialzo lo spread, a 164 punti base, con un forte incremento di 9 punti base, mentre il Btp con scadenza 10 anni ha riportato un rendimento del 2,02%.


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