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07/09/2017 - StarNews – BCE lascia tassi invariati. Il presidente Draghi: "Crescita solida e diffusa. Ma ancora rischi al ribasso. Se necessario siamo pronti a rafforzare il Qe"

La crescita economica nell'area euro appare solida e diffusa tra tutti i settori. D’altra parte, persistono rischi al ribasso, legati soprattutto alle dinamiche globali e ai tassi di cambio. È quanto ha rilevato il presidente della BCE, Mario Draghi, lo scorso 7 settembre nella conferenza successiva al meeting di politica monetaria dell’istituto.

Il Consiglio direttivo dell’Eurotower, come previsto, ha lasciato invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0%, su quelle di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi in banca centrale a -0,40%.

Draghi, inoltre, ha ribadito la necessità di una politica monetaria accomodante per favorire la crescita delle pressioni inflazionistiche e la disponibilità del Consiglio direttivo, già dalla prossima riunione di ottobre, a discutere su possibili incrementi del programma di acquisti in termini di entità e/o durata, se le circostanze dovessero richiederlo.

La Banca centrale europea ha rivisto di nuovo al rialzo le stime per il Pil nel 2017, al +2,2% dal precedente +1,9%. Ha lasciato invariate, invece, quelle per il 2018, a +1,8%, e per il 2019, a +1,7%. Il governatore della BCE ha anche ripetuto che l’andamento dei prezzi nell’area euro “deve ancora mostrare segnali convincenti di un rialzo sostenuto”.

L’istituto centrale, infatti, ha rivisto al ribasso le stime di inflazione per 2017 (a +1,5%), per il 2018 (a +1,2% da +1,3%) e per il 2019 (a +1,5% da +1,6%). 


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