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25/01/2018 - StarNews – BCE lascia i tassi di interesse invariati a zero e conferma Qe almeno fino a settembre. Draghi: "Crescita resterà sui livelli di inizio anno, grazie a politiche della BCE, consumi e mercato del lavoro. Inflazione ancora non convince"

La BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi in banca centrale a -0,40%.

Quanto agli acquisti asset, ha confermato andranno avanti fino a settembre 2018, con acquisti netti di attività al ritmo mensile di 30 miliardi di euro, fino a fine settembre 2018, o anche oltre se necessario, finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con l’obiettivo di inflazione fissato da Francoforte.

In ogni caso, se le prospettive diverranno meno favorevoli, o se le condizioni finanziarie saranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione, la BCE si dice pronta a incrementare il programma di acquisto in termini di entità e/o durata. L'Eurosistema, d’altra parte, intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del piano per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività, finché sarà necessario per contribuire sia a condizioni di liquidità favorevoli sia a un orientamento di politica monetaria adeguato.

Nella successiva conferenza stampa, il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, conferma la politica accomodante dell’istituto, anche per rispondere all'eccessivo apprezzamento dell'euro, che ha raggiunto i massimi da oltre tre anni sopra 1,24 Usd.

Draghi ha stimato un ritmo robusto di crescita nell'Eurozona: "Proseguirà sugli stessi livelli di inizio anno, favoriti dalle politiche accomodanti della BCE, dai consumi, dalla crescita dell'occupazione e dalle riforme del mercato del lavoro".

L'inflazione, invece, secondo il numero uno della BCE, non mostra ancora segnali convincenti, malgrado il rincaro dei prezzi del petrolio.

Riguardo all’apprezzamento dell’euro, Draghi ha sottolineato che "la volatilità recente dei tassi di cambio ha rappresentato fonte incertezza. La BCE sta monitorando le oscillazioni dei tassi di cambio”.


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