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08/03/2018 - StarNews – BCE lascia tassi invariati. Draghi: “Preoccupazioni per crescita dell'output, lavoro e protezionismo commerciale che può pesare sull’inflazione”

La Banca Centrale Europea lascia invariata la politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha confermato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, allo 0%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi presso la banca centrale al -0,40%.

Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Direttivo conferma che intende effettuare gli acquisti netti di attività all'attuale ritmo mensile di 30 miliardi di euro, sino alla fine di settembre 2018 e anche oltre se necessario.

Nella riunione del Direttivo, è emerso anche che i tassi di interesse di riferimento potranno restare su livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. E, in ogni caso, finché il Direttivo non rileverà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi coerente con il proprio obiettivo di inflazione.

Alla base delle decisioni del Direttivo (prese all’unanimità, sia pur con diverse sfumature di fiducia tra i suoi membri), ha spiegato il presidente della BCE, Mario Draghi in conferenza stampa, c’è la preoccupazione per l'incertezza sulla crescita dell'output e sul mercato del lavoro, oltre che per l’ondata di protezionismo commerciale in arrivo, che potrebbe avere effetti negativi sia sull'inflazione che sulla produzione, provocando un rallentamento della crescita economica.

"Le ultime informazioni confermano un forte e ampio slancio dell'economia dell'area euro – dice il numero uno dell’istituto di Francoforte - che ora è prevista in espansione a un ritmo maggiore rispetto alle precedenti stime".

La BCE, infatti, ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita nell’area, a +2,4% per l’anno in corso (da +2,3% della precedente), a +1,9% nel 2019 e a +1,7% nel 2020.

L'inflazione, invece, si profila intorno all'1,5% per il resto dell'anno, a +1,4% per il 2018 e il 2019 (da +1,5% della precedente previsione) e a +1,7% nel 2020.


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