Approfondimenti

02/06/2016 - StarNews – La BCE lascia i tassi invariati. Rivede al rialzo le previsioni di crescita e inflazione nel 2015 e si dice pronta a gestire l'eventuale uscita dell’Uk dall'Ue

Come ampiamente atteso, nell’incontro di politica monetaria, la BCE lascia invariato a zero il costo del denaro, minimo di tutti i tempi in vigore da marzo. Il tasso sui depositi marginali resta a -0,4%, livello fissato anche in questo caso a marzo, e quello sui prestiti marginali a 0,25%.

Il Consiglio direttivo dell’istituto, inoltre, ha annunciato che lascerà i tassi a questi livelli, se non li abbasserà, per un periodo prolungato, e comunque ben oltre il termine del programma di acquisti asset da 80 miliardi al mese, confermato a marzo del 2017. Il quantitative easing ora includerà anche le obbligazioni societarie. Dall’8 giugno, infatti, inizieranno gli acquisti dei corporate bond. E, dal 22 giugno, la prima operazione della nuova serie di aste a più lungo termine (Targeted Long Term Refinancing Operation), le maxi operazioni di finanziamento alle banche condizionate al credito a famiglie e imprese.

"La ripresa prosegue in modo graduale, sostenuta dalla domanda interna ma penalizzata dall'export - ha ribadito il Presidente della BCE Mario Draghi nella conferenza stampa seguita alla riunione - Le misure annunciate a marzo hanno contribuito a sostenere la ripresa economica mediante la riduzione del costo del credito, ma è essenziale che il contesto di bassa inflazione non si radichi e che la BCE sia pronta a usare tutti gli strumenti a disposizione perché questo accada”. Draghi, comunque, ha escluso particolari pressioni al ribasso sui salari.

Il capo dell’Eurotower ha riferito che la BCE ha rivisto al rialzo la stima di inflazione, alzandola allo 0,2% dallo 0,1% precedente. Ma si conferma sempre lontana dal target del 2%. Rivista al rialzo anche la stima di crescita nell'Eurozona nel 2016, all'1,6% dall'1,4% indicato in precedenza. Confermate invece le stime per il biennio seguente (+1,6% nel 2017 ed +1,3% nel 2018).

Draghi è tornato a sollecitare i leader europei, perché supportino l’azione della BCE con politiche fiscali adatte e con misure di stimolo a produttività, investimenti e infrastrutture nei singoli Paesi.

Sulla Grecia, ha detto Draghi, il Consiglio direttivo non ha preso alcuna decisione sulla possibilità di accettare come collaterali anche i bond ellenici. Sulla “Brexit”, invece, Draghi ha affermato che la BCE sarebbe pronta a gestire tecnicamente l'uscita dell’Uk dall'Ue ma anche che auspica un esito del referendum diverso, perché la sua permanenza nell’unione porterebbe benefici per tutti.


Invia per E-mail stampa facebook Più Share on Google+ Share on LinkedIn