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21/02/2022 - StarNews – Zona euro, nella stima flash di febbraio, Pmi composito a 55,8 punti da 52,3 di gennaio. Nel dettaglio, manifatturiero a 58,4 da 58,7 e servizi a 55,8 da 51,1

Nella zona euro, il Pmi composito, sintesi dei settori manifatturiero e servizi, nella stima flash di febbraio accelera a 55,8 punti (livello più alto da 5 mesi e maggior rialzo da marzo dello scorso anno) da 52,3 di gennaio e dai 52,7 previsti dagli analisti di Star am nel Market movers settimanale. Il dato, elaborato da Markit sulla base di circa l’85% del totale delle risposte del sondaggio, dunque, si consolida oltre la soglia dei 50 punti.

Nel dettaglio settoriale, l’indice del manifatturiero si è attestato a 58,4 punti (minimo in 2 mesi) da 58,7 di gennaio e dai 58,5 prospettati nel Market movers. L’allentamento delle restrizioni ha favorito una ripresa particolarmente forte delle attività a diretto contatto con il consumatore e del settore viaggi e turismo. L’indice del terziario, pertanto, è tornato a salire al tasso più veloce da novembre, a 55,8 punti da 51,1 di gennaio (mese in cui l’attività aveva segnato quasi uno stallo, a causa dell’irrigidimento delle restrizioni anti Covid19) e dai 51,7 stimati dagli analisti di Star am. La produzione manfatturiera, invece, ha accelerato a 55,6 punti (massimo in 5 mesi) da 55,4 di gennaio, grazie anche alle maggioro disponibilità dei fornitori, mentre l’incidenza dei ritardi sulle consegne è stata la più bassa da gennaio dello scorso anno.

Nello spaccato geografico, in Francia l’attività economica ha indicato un forte rimbalzo di crescita, segnando il valore più alto da giugno scorso (a 57,4 da 52,7), ma anche la Germania ha registrato un’accelerazione, al tasso più rapido da agosto (a 56,2 da 53,8), dopo la leggera contrazione di dicembre. Il resto dell’eurozona è rimasto ancora indietro, registrando tuttavia una forte ripresa dopo i valori quasi stagnanti di gennaio. Nella prestazione del terziario si sono registrati miglioramenti su tutta la linea, anche se in Germania il manifatturiero ha riportato la maggiore accelerazione di crescita, con un tasso di incremento della produzione però appena inferiore alla media dell’eurozona.

“A seguito dell’allentamento delle restrizioni anti covid19 – ha commentato Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit –, a febbraio l’economia dell’eurozona ha iniziato a riprendere vigore, registrando la ripresa della domanda di parecchi servizi ai consumatori, beneficiando della riduzione delle strozzature sulla fornitura. Anche l’ottimismo per l’attività futura è migliorato, con le aziende che, prevedendo un’ulteriore apertura dell’economia, hanno incrementato le assunzioni”.

“Malgrado i problemi legati alla catena di distribuzione siano minori – aggiunge Williamson –, però, restano diffusi e continuano a causare l’aumento del lavoro inevaso. Per questo, la domanda ancora una volta ha superato l’offerta, favorendo il potere sui prezzi dei produttori e dei fornitori di servizi. Il forte aumento dei costi energetici e l’incremento dei salari hanno al contempo aggiunto peso alla pressione inflazionistica, registrando così l’aumento trimestrale maggiore dei prezzi di vendita mai registrato in 25 anni di raccolta dati”.

"L’entità della ripresa dell’attività segnalata dal Pmi - conclude l'economista – conferma una resistenza dell’economia, malgrado l’ondata Omicron. L’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche, però, aggiungerà altre speculazioni su una posizione sempre più aggressiva da parte della BCE”.


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