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04/05/2022 - StarNews – Usa, Ism non manifatturiero ad aprile a 57,1 punti da 58,3 di marzo. Pmi S&P Global dei servizi definitivo, a 55,6 punti da 58,0. Composito a 56,0 da 57,7

Negli Usa, l’Ism non manifatturiero ad aprile scende a 57,1 punti dai 59,0 stimati nel Market movers settimanale e dai 58,3 di marzo.

Il dato, elaborato dall'Institute for Supply Management, peraltro, resta saldamente in territorio di espansione, ossia oltre la soglia dei 50 punti.

Tra le componenti dell'indice, quella sull'attività aziendale si è rafforzata a 59,1 punti dai 55,5 del mese precedente e quella sugli ordini è scesa a 54,6 da 60,1 punti. L'occupazione è crollata a 49,5 da 54, mentre la componente sui prezzi è salita a 84,6 da 83,8.

Anche l'indice Pmi dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, ad aprile decelera, a 55,6 punti da 54,7 della stima preliminare e 58,0 del mese precedente. L'indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori d’acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra dunque un tasso di crescita più debole ma ancora stabile oltre la soglia dei 50 punti.

Il Pmi composito, che sintetizza servizi e manifatturiero, si attesta a 56,0 punti dai 55,1 della lettura preliminare e 57,7 del mese precedente.

"S&P Global Pmi – ha commentato Chris Williamson, capo economista di S&P Global - ad aprile rileva l'accelerazione della crescita manifatturiera e anche una solida performance del settore dei servizi, che prospettano una ripresa del Pil nel secondo trimestre. Il terziario sembra aver perso slancio nel mese, ma questo è soprattutto il riflesso dell’effetto confronto con il netto aumento della spesa visto alla fine del primo trimestre, in seguito all’allentamento delle misure di contenimento del virus”.

"È chiaro – ha proseguito l'economista - che la crescita potrebbe essere ancora più forte se l'attività non fosse ancora vincolata dai colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e da problemi di disponibilità di manodopera. La domanda interna rimane vivace sia tra le famiglie che tra le imprese, nonostante le pressioni inflazionistiche. Le esportazioni di servizi sono cresciute ad aprile al tasso più veloce da quando i dati sono stati raccolti per la prima volta nel 2014”.

"La conseguenza della domanda che supera l'offerta sono i prezzi più elevati - ha concluso l'economista -. Beneficiando di una forte domanda, le imprese sono state sempre più in grado di trasferire maggiori costi di energia, materiali e personale ai clienti, indicando un'economia che continua a correre".


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