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03/06/2022 - StarNews – Usa, Ism non manifatturiero a maggio a 55,9 punti da 57,1 di aprile. Pmi S&P Global dei servizi definitivo, a 53,4 punti da 55,6. Composito a 53,6 da 56,0

Negli Usa, l’Ism non manifatturiero a maggio scende alla lettura più debole da febbraio 2021, a 55,9 punti dai 57,1 di aprile.

Il dato, elaborato dall'Institute for Supply Management, comunque, resta in territorio di espansione, ossia oltre la soglia dei 50 punti.

Tra le componenti dell'indice, quella sull'attività aziendale si è indebolita a 54,5 punti da 59,1 del mese precedente e quella sui nuovi ordini è salita a 57,6 da 54,6 punti. L'occupazione è tornato in territorio di espansione a 50,2 da 49,5, mentre la componente sui prezzi è salita a 82,1 da 84,6.

Anche l'indice Pmi dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, a maggio decelera, a 53,4 punti da 53,5 della stima preliminare e 55,6 del mese precedente. L'indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori d’acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra dunque un tasso di crescita più debole ma ancora oltre la soglia dei 50 punti.

Il Pmi composito, che sintetizza servizi e manifatturiero, si attesta a 53,6 punti dai 53,8 della lettura preliminare e 56,0 del mese precedente.

"Insieme al rallentamento del settore manifatturiero, il raffreddamento del ritmo di espansione nel settore dei servizi frena la crescita economica degli Stati Uniti al passo più lento rilevato nella ripresa post pandemica, ad eccezione di quello rilevato a gennaio scorso, quando il Paese era al culmine dell'ondata di Omicron – ha commentato Chris Williamson, capo economista di S&P Global –. Mentre le letture dell'indagine sono coerenti con la crescita del Pil a un tasso annuo di poco inferiore al 2%, che accrediterebbe un Pil di nuovo in crescita nel secondo trimestre, preoccupa che lo slancio della crescita si stia perdendo così rapidamente".

"Le aziende – ha proseguito l'economista – segnalano continue difficoltà a trovare personale e materie prime, mentre la crescita della domanda misurata dall'afflusso di nuovi ordini di beni e servizi è in espansione al ritmo più lento da quasi un anno e mezzo, a fronte di un potere di spesa ridotto dall'impennata dell'inflazione”.

"L'aumento dell'inflazione - ha concluso l'economista - nel frattempo non accenna a rallentare, con i costi delle aziende che a maggio salgono vertiginosamente a un altro tasso record, che riflette il rincaro di energia, materiali e costo del personale”.


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