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04/02/2016 - StarNews – Draghi: “Forze nell'economia globale tengono bassa l'inflazione. Ma le supereremo, il rischio dell'inazione è più alto". Intanto il bollettino della BCE rileva rischi verso il basso in aumento e prospetta nuovo intervento a marzo

StarNews – “Ci sono forze nell'economia globale oggi che stanno mantenendo bassa l'inflazione e stanno ritardando il raggiungimento del nostro target. Se ci sarà bisogno, adotteremo ulteriori politiche espansive per centrare il nostro obiettivo e sostenere la ripresa dell’economia”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in una “lecture” alla Bundesbank a Francoforte.

“Con un orientamento di ‘wait-and-see’ e un ampliamento dell’orizzonte temporale delle nostre politiche comporta dei rischi, e cioè con attese di inflazione non ancorate in modo duraturo e, di conseguenza, tassi di inflazione sempre più bassi, avremmo bisogno di politiche monetarie molto più accomodanti per invertire il processo.

Da questo punto di vista, i rischi di agire troppo tardi sono superiori a quelli di agire troppo presto”.

“È importante – ha aggiunto Mario Draghi - che le Banche centrali agiscano entro il mandato per rispettare quel mandato. Nell’area dell’euro questo potrà porre problemi diversi rispetto ad altre grandi aree economiche ma tali sfide si possono mitigare. E non giustificano l’inazione”.

“Se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe - hai rilevato il capo della Bce - La priorità è la stabilità dei prezzi, in linea con il principio della dominanza monetaria inscritto nei Trattati».

Nell'Eurozona, ha continuato Draghi, “manca ancora un accordo sul terzo pilastro dell’Unione bancaria, la garanzia sui depositi, fondamentale per una vera moneta unica. Per questo, la proposta della Commissione Ue, per creare uno schema di garanzia europea dei depositi, è la benvenuta. Creerebbe un vero sistema europeo di tutela dei correntisti e favorirebbe la nascita di un mercato interno dei depositi, in cui la disponibilità degli stessi è assicurata a prescindere dalla giurisdizione, con un livello di fiducia nei depositi uguale dappertutto. La proposta della Commissione è anche realistica e offre una serie di garanzie contro il ‘moral hazard’, così che la condivisione dei rischi non diventi una distribuzione dei rischi”.

Per Draghi, infatti,  la riduzione e la condivisione dei rischi sono due facce della stessa medaglia da perseguire contestualmente. Servono a proteggere la stabilità del settore bancario europeo e a garantire una trasmissione omogenea della politica monetaria.

Intanto, nel bollettino economico, la BCE stima la crescita globale ancora modesta e disomogenea. Procede, secondo l'istituto, a un ritmo solido nei Paesi avanzati ma debole e a macchia di leopardo negli emergenti.

"Con l'inizio del nuovo anno - scrive l'Eurotower - i rischi verso il basso sono di nuovo aumentati in presenza di maggiore incertezza riguardo alle prospettive di crescita delle economie emergenti, volatilità nei mercati finanziari e delle materie prime e rischi geopolitici. Occorre, dunque, riesaminare ed eventualmente riconsiderare la politica monetaria nella prossima riunione di marzo".


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