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14/12/2017 - StarNews - BCE lascia invariati i tassi di interesse. Riviste nettamente al rialzo le stime di crescita di settembre. Draghi: "Inflazione ancora contenuta ma convergerà sul target"

Il Consiglio direttivo della BCE ha lasciato invariati a zero i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, allo 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento marginale e a -0,40% sui depositi presso la banca centrale.

"Le notizie sulla crescita sono positive, stiamo andando nella direzione giusta". A dirlo è il presidente della BCE, Mario Draghi, a margine della riunione di politica monetaria.

“Sulla base della nostra analisi economica – ha riferito - abbiamo deciso di mantenere i tassi stabili e continueremo a mantenere invariati ancora a lungo, anche oltre la fine degli acquisti delle attività (settembre 2018), o oltre se fosse necessario, finché non vi sarà un aggiustamento durevole dell'inflazione al target fissato dalla BCE”. Quindi ha ribadito: “Siamo pronti a incrementare il programma di acquisti sia in termini di volume che di durata".

"L'espansione economica nella zona euro – ha continuato - è continuata nel III trimestre del 2017. Gli ultimi dati mostrano una forte crescita grazie anche alle politiche monetarie della BCE che hanno supportato la domanda. La produzione beneficia dell'andamento del mercato del lavoro e dei risparmi. Gli investimenti aumentano grazie ai bassi costi e alla buona redditività. Le esportazioni sono sostenute dall'espansione globale”. Di conseguenza, la BCE ora prevede un tasso di crescita del Pil del 2,4% nel 2017, del 2,3% nel 2018, del 1,9% nel 2019 e del 1,7% nel 2020. Ha rivisto nettamente al rialzo, dunque, le stime di settembre.

Per Draghi, peraltro, i rischi per la crescita rimangono equilibrati: “Il momento positivo potrebbe portare a delle sorprese in positivo nel breve periodo. i rischi sono legati ai mercati delle valute e ai temi geopolitici".

Sull'inflazione, il capo dell'Eurotower si è detto "fiducioso che l'inflazione andrà verso il nostro obiettivo, anche se al momento le pressioni sui prezzi sono ancora limitate. L'inflazione riteniamo si modererà nei prossimi mesi per via dell'allentamento dei prezzi del petrolio per poi tornare a salire”.

La BCE, dunque, stima un'inflazione per il 2017 a +1,5%, per il 2018 a +1,4%, per il 2019 a +1,5% e per il 2020 a +1,7%, dati in alcuni casi rivisti al rialzo rispetto alla precedente stima per via dell'incremento dei prezzi dell'energia e degli alimenti.


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