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06/04/2016 - StarNews – Fed resta cauta nelle minute sulla riunione di marzo: "Non è ancora il momento di aumentare i tassi”

Il Board della Fed si mostra ancora prudente nelle minute della riunione di marzo pubblicate oggi. Al termine di un fitto dibattito, infatti, si è imposta con una buona maggioranza la posizione cauta sostenuta dal governatore Janet Yellen. 

Per il numero uno dell'istituto di Washington, nei prossimi anni sarà appropriato procedere con cautela “nel processo di normalizzazione dei tassi”. Malgrado le condizioni economiche meno favorevoli rispetto a dicembre, indotte dalle turbolenze che hanno caratterizzato l'economia internazionale all'inizio dell'anno, Yellen ha previsto un ulteriore rafforzamento della congiuntura. A suo parere, inoltre, è ancora prematuro dire se sarà duratura la recente accelerazione dell’inflazione. In ogni caso,  resta ben lontana dal target del 2% dell’istituto. 

Per molti partecipanti al meeting di politica monetaria, la situazione economica e finanziaria mondiale pone ancora dei rischi al ribasso apprezzabili che minacciano le prospettive dell’economia statunitense, che pure è riuscita a crescere moderatamente, mostrando una certa resilienza e un miglioramento del mercato del lavoro e di quello immobiliare.

"Un rialzo del tasso di riferimento ad aprile – hanno sostenuto vari governatori – sarebbe rivelatore di un senso di urgenza che sarebbe inappropriato", mentre altri si sono dichiarati favorevoli a una stretta rispetto allo 0,25-0,5% attuale.

Due membri del Fomc hanno votato per un rialzo dei tassi di un quarto di punto percentuale nella riunione di marzo. Tra questi, John Williams, presidente della Fed di San Francisco. Ha ribadito che i recenti dati macroeconomici statunitensi rafforzano l’aspettativa di un’inflazione “sulla buona strada per tornare al target del 2% nei prossimi due anni”. Per il governatore, l'economia statunitense è in grado di affrontare altri rialzi dei tassi nonostante "non sia ancora tornata ai sui abituali livelli. 

Più contrastate le posizioni su possibili rialzi nella riunione di aprile. Alcuni vedono un rafforzamento del trend dell’inflazione statunitense, mentre altri ritengono che i lievi miglioramenti monitorati non siano sostenibili. Ma anche chi è a favore del rialzo dei tassi per aprile pone delle condizioni, ossia che "i dati economici in arrivo restino in linea con le attese per una crescita moderata”, e che ci sia “un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro e una crescita dell'inflazione al 2% nel medio termine".

Secondo alcuni membri, poi, la Fed non avrebbe a disposizione molto spazio di manovra se si rendesse necessario tornare a stimolare la politica monetaria.

Nove banchieri su 17 hanno sostenuto l’ipotesi di due rialzi dei tassi nel 2016 (dai quattro preventivati a dicembre), con una tempistica però ancora incerta. L'ultimo rialzo dei tassi da parte della Fed è arrivato lo scorso dicembre, dopo sette anni in cui erano rimasti fermi a zero. L'idea iniziale dei governatori era di alzarli ulteriormente fino al +1% nel 2016, ma alla riunione di marzo, si sono fermati in attesa di notizie più positive sul fronte macroeconomico.

Sul versante monetario, infine, secondo il Fomc, la debolezza della crescita mondiale potrebbe alimentare un forte apprezzamento del dollaro Usa.


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