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13/06/2018 - StarNews – Fed, 2° rialzo del costo del denaro nel 2018. Powell: “Economia in ottima forma ma incertezza per aumento dell'inflazione e lenta crescita dei salari”

La Federal Reserve ha alzato il costo del denaro di un quarto di punto all'1,75-2%, in linea con le attese dei mercati. Si tratta del settimo aumento da fine 2015 e del secondo di quest'anno e dell'era di Jerome Powell, succeduto a Janet Yellen alla guida dell’istituto di Washington.

La decisione di aumentare i tassi sui Fed funds è legata al continuo miglioramento dell'economia americana, con l'inflazione in crescita e la disoccupazione in calo. Sul ritmo dei rialzi, tuttavia, non c'è ancora l’unanimità. Otto funzionari della Fed auspicano quattro rialzi nel 2018, sette vorrebbero confermare solo i tre programmati. Questa spaccatura è riconducibile all'incertezza alimentata dall'aumento dell'inflazione e dalla lenta crescita dei salari.

La Fed, inoltre, ha confermato tre aumenti dei tassi nel 2019 e uno nel 2020, con l'obiettivo di portare il tasso di riferimento al 3,4% e normalizzarlo in seguito intorno al 3%.

Il barometro dell'inflazione più monitorato da Washington, l'indice Pce, ha già raggiunto l'obiettivo di lungo termine del 2% fissato dalla Fed. Per quest’ultima, però, l'inflazione rallenterà verso la fine dell'anno intorno al 2,1% entro la fine dell'anno.

Il governatore Powell e altri membri del direttivo sono preoccupati anche per il basso tasso di crescita delle retribuzioni, nonostante i progressi del mercato lavoro nel Paese. "Se i tassi aumentano troppo rapidamente – rileva Powell – crescono le probabilità di mandare l'economia in recessione".


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