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26/07/2018 - StarNews – Zona euro, BCE conferma tassi di interesse vicini allo zero e ritiro completo degli acquisti dal 1° gennaio 2019. Draghi: “Crescita tornerà solida e diffusa ma ancora rischi per il commercio globale"

Nell'ultima riunione dell'estate, la BCE conferma tassi di interesse vicini allo zero e un ritiro completo degli acquisti di asset dal primo gennaio 2019.

I tassi di interesse rimarranno invariati allo 0,00% sulle operazioni di rifinanziamento principali, allo 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento marginale e a -0,40% sui depositi in banca centrale. E si manterranno su questi livelli, assicura l’istituto, almeno fino all’estate del 2019 e, in ogni caso, finché sarà necessario mantenere l’evoluzione dell’inflazione in linea con le attuali aspettative di un profilo di aggiustamento durevole.

Quanto alle misure di Quantitative easing, il Direttivo ribadisce l'intenzione di concludere entro dicembre 2018 il programma di acquisti, che sarà ulteriormente dimezzato da ottobre 2018 a 15 miliardi da 30 miliardi di euro.

“La crescita dell'Eurozona – ha rilevato il presidente della BCE, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo la riunione del Direttivo - si è stabilizzata e tornerà solida e diffusa ma restano prominenti i rischi per il commercio globale, legati al protezionismo. Ma anche per l'alta volatilità sui mercati finanziari è da monitorare”.

"Le nostre politiche di delevereging – ha aggiunto il governatore - continuano a supportare crescita domestica, consumi e spesa delle famiglie, mentre la crescita è sostenuta anche da una forte domanda all'export".

Per Draghi, l'inflazione si conferma in aumento e dovrebbe mantenersi sostanzialmente stabile per tutto l'anno e l'incertezza riguardo alle sue prospettive si sta dissipando”.

“Buoni i progressi dei prestiti, sia dal lato imprese che da quello delle famiglie – ha proseguito Draghi - mentre gli incrementi della massa monetaria restano un fattore primario che sta corroborando la crescita”.

Per il capo dell’Eurotower, infine, resta urgente il nodo delle riforme: “Tutte le aree – ha spiegato - devono contribuire a mantenere la crescita forte e a ridurre la vulnerabilità, comprese le riforme strutturali e riforme fiscali. Dobbiamo costruire un impianto più amichevole delle finanze pubbliche e aumentare elasticità e capacità di sopportare choc della zona euro".


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