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24/01/2019 - StarNews – BCE conferma tutti gli strumenti di politica monetaria: tassi a zero fino all’estate 2019 e reinvestimento titoli a scadenza. Draghi: “Ripresa continua ma forse più debole delle stime”

La BCE conferma tutti gli strumenti di politica monetaria in essere. Al termine della prima riunione di politica monetaria dell'anno, infatti, il Consiglio direttivo dell’istituto ha lasciato i tassi di interesse fermi nell'eurozona, sulle operazioni di rifinanziamento principali a zero, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi a -0,40%. E ha prospettato resteranno su questi livelli almeno fino all’estate del 2019 e finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui a convergere stabilmente su livelli appena inferiori al 2% nel medio termine. La decisione era largamente attesa, viste anche le prospettive di crescita più basse confermate nei giorni scorsi dal Fmi.

Il Direttivo conferma anche le misure non convenzionali di politica monetaria. Intende continuare a reinvestire tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività (provenienti dal Qe) per un prolungato periodo di tempo, anche molto dopo l’innalzamento dei tassi di interesse di riferimento, ossia fino quando sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

“La ripresa continua nonostante le incertezze – assicura il presidente della BCE, Mario Draghi, nella conferenza stampa a margine del meeting - In ogni caso siamo pronti a mettere in campo tutte le misure per sostenere l'economia. Nel breve termine, la crescita si profila più debole rispetto alle stime, ma la probabilità di una recessione è remota".

"Sulla fiducia dell'economia – aggiunge il numero uno dell’Eurotower - sta pesando soprattutto il protezionismo ma anche gli scenari geopolitici, i Paesi emergenti e la volatilità dei mercati finanziari".

Draghi ha prospettato anche un rallentamento dell'inflazione nell’eurozona nei prossimi mesi, a causa del calo dei prezzi del petrolio. Per sostenerla, pertanto, a suo giudizio, "è necessario conservare un significativo stimolo monetario".


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