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09/05/2016 - StarNews – Fmi: "Se i tassi sono negativi la colpa è dell’eccesso di risparmio in Germania, non della BCE"

Se i tassi sono negativi la colpa è dell’eccesso di risparmio in Germania, non della BCE. A dirlo, in occasione delle consultazioni annuali con l’esecutivo di Berlino, è il Fondo monetario internazionale, in occasione delle consultazioni annuali con l’esecutivo di Berlino.

L’istituto di Washington, infatti, ha chiesto alla Germania di sfruttare appieno il bassissimo costo del denaro per finanziare investimenti pubblici in infrastrutture. Questa mossa, secondo l’istituto, avrebbe il duplice effetto riequilibrare la bilancia corrente tedesca, in forte surplus, e di stimolare la ripresa dell’area euro. Il Fmi conferma così quanto rilevato da altre istituzioni internazionali e dal suo stesso direttore, Christine Lagarde, che, in più occasioni, nelle ultime settimane, aveva suggerito di utilizzare per gli investimenti il margine del bilancio pubblico, che si prevede almeno in pareggio da qui al 2020. Il Fmi riconosce che la politica fiscale darà quest'anno un impulso alla crescita pari a circa l'1% del prodotto interno lordo, riconducibile soprattutto grazie alla spesa per l'accoglienza ai rifugiati. Ma ritiene che, se le entrate fiscali dovessero essere superiori al previsto, come è avvenuto negli anni scorsi, il governo tedesco dovrebbe utilizzarle per compiere più investimenti.

Il Fondo sollecita anche passi avanti sul fronte delle riforme strutturali, che darebbero nuova linfa alla ripresa ancora fragile dell'area dell'euro e alla crescita potenziale della Germania, che rafforzerebbe così anche la sua leadership in Europa. In particolare ha chiesto riforme del mercato del lavoro e liberalizzazioni nel settore dei servizi.

Nel medio termine, invece, secondo il Fmi, la crescita potenziale dell'economia tedesca è destinata a declinare, a causa dell'invecchiamento della popolazione, dinamica che ha contribuito, facendo aumentare il risparmio e frenando gli investimenti, al surplus delle partite correnti, oggi intorno all'8% del Pil. La crescita tedesca, dunque, si profila ancora moderata quest'anno grazie alle forte domanda interna, favorita dalle condizioni monetarie e fiscali, che compenserà la debolezza della domanda estera. Nelle previsioni del mese scorso elaborate nel “World Economic Outlook”, in particolare, il Fondo ha indicato una crescita dell'economia teutonica dell'1,5% nel 2016 e dell'1,6% nel 2017, entrambe ritoccate al ribasso dalle stime di gennaio e di poco inferiori alle cifre del governo.

Il Fmi ha condotto anche un'analisi del settore finanziario, che sarà resa nota oggi a Francoforte. I tecnici del Fmi ritengono necessario un rafforzamento dei consigli di sorveglianza per monitorare al meglio anche le banche tedesche, sostenute da ingenti sostegni pubblici durante la crisi finanziaria globale e spesso nel mirino dei mercati negli ultimi mesi, coinvolte (soprattutto, l’istituto privato Deutsche Bank) anche in scandali finanziari.

 

 


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