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10/12/2020 - StarNews – BCE conferma tassi ai minimi storici e estende il Pepp. Lagarde: "Non deve necessariamente essere usato tutto e può essere ricalibrato se economia progredisce"

La BCE, come previsto, estende l'ammontare e la durata del piano anti-pandemico Pepp, alla luce delle ricadute economiche della seconda ondata di pandemia sul quarto trimestre, più pesanti delle previsioni di settembre scorso.

Contestualmente, il Board conferma i tassi di interesse ai minimi storici, sulle operazioni principali a zero, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi a -0,50%. E li manterrà su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché le prospettive di inflazione non convergeranno saldamente su un livello prossimo ma inferiore al 2% e tale convergenza non si rifletterà in modo coerente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo".

Conferma anche la volontà di "seguire l’andamento del tasso di cambio per le sue possibili implicazioni sulle prospettive di inflazione a medio termine e di adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si avvicini stabilmente al livello perseguito".

Il Board, inoltre, annuncia l'aumento della dotazione del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp) di 500 miliardi di euro per un totale di 1.850 miliardi di euro e ha esteso l’orizzonte degli acquisti netti nell’ambito dello stesso almeno sino a fine marzo 2022 e finché il Consiglio non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus, mentre ha prolungato a fine 2023 il tempo entro il quale reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Pepp.

Gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività (Paa) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo si attende proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima dell’avvio dell’innalzamento dei tassi di riferimento della BCE. E intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo dopo la data di inizio dell’innalzamento dei tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

“Il piano Pepp – ha precisato la Presidente della BCE, Christine Lagarde, in conferenza stampa, a margine dell’incontro di politica monetaria - non deve necessariamente essere usato tutto e può essere ricalibrato in caso di miglioramenti dell'economia. Non a caso, la flessibilità è la principale caratteristica di questo strumento, che sarà mirato per classi di attività, tempistica e Paesi emittenti”.

Le stime dell’istituto centrale europeo sono al ribasso. Il Pil del 2020 è dato a -7,3% da -8% ma quello del 2021 si stima a +3,9% da +5%, zavorrato dalla "significativa contrazione" rilevata nel quarto trimestre rispetto a quella attesa a settembre. Per il 2022 si prospetta poi una crescita del 4,2% e per il 2023 del 2,1%. I rischi, peraltro, sottolinea Lagarde, “restano al ribasso, a causa delle implicazioni della pandemia e del tempo necessario prima di beneficiare degli effetti immunizzanti del vaccino ".

Gli economisti della Bce hanno anche rivisto le previsioni d'inflazione dell'Eurozona a +0,2% da +0,3% per il 2020, lasciandole invariate a +1% per il 2021 e limate a +1,1% da +1,3% nel 2022. La stima per il 2023 resta a +1,4%.


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