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24/06/2016 - StarNews – BCE pronta a iniettare liquidità in euro e in altre valute per far fronte ai contraccolpi della Brexit

La BCE è pronta a iniettare liquidità in euro e in altre valute per far fronte ai contraccolpi della Brexit. Lo ha reso noto lo stesso istituto centrale europeo in una nota.

L'Eurotower ha riferito che sta "monitorando con molta attenzione l'andamento dei mercati” e si è detta pronta all'emergenza e in stretto coordinamento con le altre banche centrali e i rispettivi organi di controllo. "Le banche dell'eurozona – ha assicurato l’istituto - sono resilienti in termini di capitale e liquidità per far fronte alla Brexit”. E avrebbero chiesto alla Bce 399 miliardi di euro nella prima asta del Tltro2, secondo quanto riportato dall’Eurotower in una nota sui risultati della nuova edizione di maxi-prestiti alle banche che per la prima volta prevedono l'assegnazione a tasso zero - ma anche a tassi negativi fino a -0,40% - agli istituti che più garantiranno credito all'economia reale.

Oltremanica, anche Bank of England (BoE) ha sminuito i timori per la Brexit. Subito dopo l’esito definitivo del referendum che ha deciso l’uscita dall'Unione europea, l'istituto ha annunciato che sta facendo "tutti i passi necessari" per assicurare la stabilità del Paese e sta monitorando da vicino gli sviluppi, "ha intrapreso un ampio piano di emergenza e sta lavorando a stretto contatto con il Tesoro britannico, le altre autorità nazionali e le banche centrali estere".

Intanto, terremoto sulle borse mondiali. Apertura a picco per tutti i listini europei, con ribassi anche a doppia cifra. Precipita Londra, ma anche piazza Affari, con le banche che arrivano anche a perdere tra il 20 e il 25%. Non va meglio sui listini extra-europei. Tutte le principali borse asiatiche registrano perdite significative. Tokyo rileva il tonfo peggiore dal 2000.

La divisa britannica è andata a picco. Il cambio sterlina-dollaro è sceso al più basso livello dal 1985. Soffre meno ma cala anche l’euro. Il cambio euro-dollaro è precipitato a 1,0913, da oltre 1,14 di ieri sera.

Lo yen, invece, beneficia del suo carattere difensivo e guadagna sul dollaro il 4,5%.

Scatta la corsa ai beni rifugio, in particolare bund tedeschi e oro, il cui prezzo sale del 6% a 1.342 dollari l’oncia. La forte incertezza pesa anche sul prezzo del petrolio. Nelle contrattazioni elettroniche la quotazione del Wti scende del 6% a 47,07 dollari al barile.

Le contrattazioni a Tokyo sono state temporaneamente sospese quando il Nikkei perdeva circa l’8%.


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