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03/09/2021 - StarNews – Eurozona, ad agosto Pmi composito finale a 59,0 punti da 60,2 di luglio. Pmi del terziario a 59,0 da 59,8 del mese precedente

Nell’eurozona il Pmi composito finale, sintesi di manifatturiero e servizi, ad agosto resta su un livelli molto robusti, a 59,0 punti (tra i tassi di crescita più alti degli ultimi 15 anni), ma scende da 59,5 della stima flash e da 60,2 di luglio (il più alto valore da giugno 2006).

Più deboli gli incrementi della produzione del manifatturiero e del terziario di agosto. Se la crescita della produzione di beni è stata netta, si è rivelata anche la più debole in sei mesi. D’altro canto, l’attività dei servizi si è attestata a 59,0 punti, secondo tasso più elevato da metà 2006, preceduto solo da quella di luglio scorso (59,8), da 59,7 della stima flash e dai 59,7 stimati nel Market movers settimanale.

Tra i Paesi monitorati dell’eurozona, l’Italia è andata in controtendenza. Ha registrato la crescita produttiva più rapida in più di 15 anni (59.1 massimo in 182 mesi). Rispetto all’Italia, peraltro, ha marcato valori di espansione minori solo la Francia (55,9, minimo in 4 mesi). L’Irlanda ha segnato la crescita più rapida (62,6, minimo in 4 mesi), seguita da Spagna (60,6, minimo in 3 mesi) e Germania (60,0, minimo in 3 mesi).

“Agosto ha indicato un altro forte risultato dell’economia dell’eurozona, registrando rapidi tassi di espansione della produzione e della domanda - commenta Joe Hayes, senior economist di Ihs Markit –. Anche il mercato del lavoro ha mostrato una buona prestazione e incoraggerà ulteriormente questo slancio della domanda interna. L’allentamento delle misure restrittive ha favorito la spinta a due delle migliori espansioni da metà 2006 nei mesi di luglio e agosto, ma il calo rispetto alla precedente stima flash ci mostra un affievolimento del vigore di questa espansione”.

“Oltre alla crescita, che perderà inevitabilmente energia a causa dell’esaurimento di questo boom di fine lockdown, ci sono altri fattori negativi da considerare – aggiunge Hayes –. La variante Delta del coronavirus ha preso piede in Europa, mentre la crescente carenza di materiali e i disagi nei trasporti hanno continuato a ostacolare l’attività economica. Persiste anche l’aumento galoppante dei costi ma la leggera diminuzione dei tassi di inflazione dei prezzi di vendita e di acquisto ha dato un po’ di respiro sia alle imprese che ai consumatori”.

“In ogni caso – conclude l’economista -, per il terzo trimestre si prevede un altro forte aumento trimestrale consecutivo del Pil, che accrediterebbe un ritorno dell’economia dell’eurozona ai livelli pre-pandemici entro fine anno, se non prima”.


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