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03/11/2021 - StarNews – Usa, Ism non manifatturiero a ottobre a 66,7 punti da 61,9 di settembre. Pmi dei servizi definitivo di Markit, a 58,7 punti da 54,9. Composito a 57,6 da 55,0

Negli Usa, l’Ism non manifatturiero a ottobre sale a 66,7 punti da 61,9 di settembre.

Il dato, elaborato dall'Institute for Supply Management, si consolida saldamente in territorio di espansione, ben oltre la soglia dei 50 punti e accelera rispetto al mese precedente.

Fra le varie componenti dell'indice, quella sui nuovi ordinativi è salita a 69,7 da 63,5, quella dell'occupazione è passata a 51,6 punti da 53,0, mentre la componente sui prezzi a 82,9 da 77,5.

L'indice Pmi dei servizi definitivo, elaborato da Markit, invece, si porta a 58,7 punti da 54,9 del mese precedente. L'indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra un tasso di crescita più forte e superiore alla soglia dei 50 punti, oltre la quale indica una fase di espansione.

L'indice composito, che tiene conto della variazione dei servizi e anche del manifatturiero, si attesta a 57,6 punti dai 55,0 del mese precedente.

"I dati dei Pmi finali confermano come l'economia statunitense abbia ripreso velocità nel quarto trimestre – ha detto Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit -. Dopo che la variante Delta ha rallentato la crescita nel terzo trimestre, l'allentamento del numero di casi di virus è stato seguito da una forte ripresa dell'attività economica, in particolare nel settore dei servizio, che si profila il motore trainante dell’economia mentre ci avviamo verso la fine dell'anno”.

“Mentre il settore dei servizi sta registrando un peso decrescente della pandemia – ha aggiunto Williamson -, la produzione è ancora frenata dalla crisi di approvvigionamento. I ritardi nella fornitura sono peggiorati a ottobre, il che ha portato a un'ulteriore intensificazione delle pressioni inflazionistiche. Andando avanti, le maggiori incognite sono legate alla capacità dei produttori di superare le strozzature nella catena di approvvigionamento, che per ora sembrano destinate a peggiorare, man mano che ci avviciniamo all'intenso periodo delle vacanze, e alla capacità del settore dei servizi di sostenere la sua attuale resilienza ora che la ripresa post pandemica sembra iniziare a svanire e i redditi sono erosi dai prezzi più alti”.


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