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23/11/2021 - StarNews – Zona euro, nella stima flash di novembre, Pmi composito a 55,8 punti da 54,2 di ottobre. Nel dettaglio, manifatturiero a 58,6 da 58,3 e servizi a 56,6 da 54,6

Nella zona euro, il Pmi composito, sintesi dei settori manifatturiero e servizi, nella stima flash di novembre si attesta a 55,8 punti (livello più alto da 2 mesi) da 54,2 di ottobre e dai 53,7 previsti dagli analisti di Star am nel Market movers settimanale.

Il dato, elaborato da Markit sulla base di circa l’85% del totale delle risposte del sondaggio, si consolida dunque oltre la soglia dei 50 punti e segna la prima accelerazione da luglio scorso (quando ha segnato il picco in 15 anni), dopo aver toccato il minimo in sei mesi a ottobre.

Nel dettaglio settoriale, la prestazione del terziario ha superato quella del manifatturiero per il terzo mese consecutivo, con l’espansione dell’attività più forte in tre mesi. Anche il manifatturiero ha indicato una crescita, rimasta però la seconda più debole in oltre 17 mesi.

L’indice del manifatturiero, infatti, si è rafforzato a 58,6 punti (massimo in 2 mesi) da 58,3 e dai 57,5 prospettati nel Market movers. Quello dei servizi, invece, è salito a 56,6 punti (massimo da 3 mesi) da 54,6 del mese precedente e dai 54,0 stimati dagli analisti di Star am. La produzione manfatturiera, infine, ha rallentato a 53,8 punti da 53,3 di ottobre.

L’accelerazione registrata nell’eurozona è stato accompagnata da un nuovo forte aumento mensile delle pressioni inflazionistiche. Infatti, sia i costi sostenuti dalle aziende monitorate che i prezzi medi di vendita di beni e servizi sono aumentati a livelli record. Malgrado il tasso di creazione occupazionale abbia toccato il secondo valore più alto in più di 21 anni, con le aziende intente a soddisfare la crescente domanda, l’ottimismo sulle previsioni future è sprofondato ai minimi in dieci mesi, a causa di nuove preoccupazioni sul covid-19 e dei persistenti problemi sulla fornitura.

Nello spaccato geografico, si segnala una accelerazione sia in Germania che in Francia. Quest’ultima ha registrato anche l’espansione più forte per il secondo mese consecutivo, grazie al maggiore rialzo dell’attività terziaria in quasi quattro anni, che ha compensato la seconda riduzione mensile consecutiva della produzione industriale. Il resto della regione ha nel complesso beneficiato di una crescita più rapida sia del manifatturiero che del terziario rispetto ai valori registrati in Francia e Germania.

“A novembre, l’espansione più forte dell’attività economica ha confuso le aspettative di rallentamento degli economisti - commenta il capo economista di Ihs Markit, Chris Williamson –. Detto ciò, è difficile scongiurare una decelerazione della crescita dell’eurozona nel quarto trimestre, soprattutto in vista di un aumento dei contagi, che a dicembre potrebbe causare ulteriori sconvolgimenti all’economia”.

"Il manifatturiero – ha aggiunto Williamson – è ancora ostacolato dai ritardi sulla catena di distribuzione, che a loro volta limitano la crescita della produzione a uno dei livelli più bassi dal 2020, quando le misure di contenimento del covid-19 sono state introdotte per la prima volta. Al contempo, è sconfortante osservare che le migliori prestazioni del settore dei servizi potrebbero dimostrarsi di breve durata se si dovranno introdurre nuove restrizioni antivirus. Il settore dei viaggi e delle attività ricreative sta già rilevando un forte deterioramento della crescita rispetto alla scorsa estate”.

“La pressione sui prezzi, determinata dai ritardi sulle forniture, rimaste vicine a livelli record, e dai prezzi energetici in forte impennata, ha di gran lunga superato tutti i record toccati finora dall’indagine – conclude l'economista di Markit –. Considerando la combinazione tra i ritardi nelle forniture, i forti aumenti dei costi e le rinnovate preoccupazioni per il covid-19, non a caso l’ottimismo delle aziende è crollato al livello minimo da gennaio, aggiungendo notevoli rischi a breve termine per l’economia dell’eurozona”.


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