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10/03/2022 - StarNews – BCE lascia tassi invariati. Lagarde: “Meno acquisti nel II trimestre, azzeramento nel terzo, ma solo se dati e prospettive in linea con le previsioni attuali”

La BCE lascia invariati i tassi di interesse. Sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0,00%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi presso la banca centrale a -0,50%. Nel comunicato diffuso alla fine del meeting di politica monetaria si ricorda che eventuali adeguamenti dei tassi di interesse di riferimento avverranno "qualche tempo dopo" la fine degli acquisti netti nell'ambito del Paa e "saranno graduali".

L’istituto, inoltre, garantisce “condizioni di liquidità regolari” e l’attuazione delle sanzioni decise da Unione europea e governi europei: “Il Consiglio direttivo prenderà tutte le misure necessarie per adempiere al mandato della BCE di perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria".

Rivisto il programma di acquisto del suo App per i prossimi mesi: “Gli acquisti netti mensili – rileva l’istituto - ammonteranno a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno. La calibrazione per il terzo trimestre dipenderà dai dati e rifletterà la sua valutazione in evoluzione delle prospettive”. In particolare, “se i dati in arrivo supportano l'aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine dei nostri acquisti netti di attività, il Consiglio direttivo concluderà gli acquisti netti nell'ambito del Paa nel terzo trimestre. Se le prospettive di inflazione a medio termine cambiano e se le condizioni di finanziamento diventano incoerenti con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti a rivedere il nostro programma di acquisti netti di attività in termini di dimensioni e/o durata”.

“La nostra decisione è condizionale e non stiamo accelerando in nessun modo – riferisce il presidente della BCE, Christine Lagarde, nella conferenza stampa a margine dell’incontro -, le decisioni comunicate oggi sono nel solco di quanto fatto alle riunioni di dicembre e febbraio. Confermiamo approccio step by step e una massima opzionalità in risposta alla massima incertezza, ma in ogni caso ci atteniamo al mandato".

L’incertezza maggiore deriva dal conflitto in Ucraina: "Avrà un impatto materiale su attività economica e inflazione attraverso l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, l'interruzione del commercio internazionale e una fiducia più debole - ha detto Lagarde -. L'entità di questi effetti dipenderà dall'evoluzione del conflitto, dall'impatto delle sanzioni vigenti e da eventuali ulteriori misure".

La BCE ha inevitabilmente rivisto le stime per crescita e inflazione. Nello scenario base, che incorpora una prima valutazione delle implicazioni della guerra, il Pil è stato rivisto al ribasso per il breve termine, a causa della guerra, a +3,7% nel 2022, a +2,8% nel 2023 e a +1,6% nel 2024. Nello scenario di base l'inflazione è stata rivista nettamente al rialzo, a +5,1% a/a nel 2022, a +2,1% nel 2023 e a +1,9% nel 2024. L'inflazione al netto di generi alimentari ed energia dovrebbe raggiungere una media del +2,6% nel 2022, del +1,8% nel 2023 e del +1,9% nel 2024, in aumento rispetto alle proiezioni di dicembre. "L'inflazione potrebbe essere considerevolmente più alta nel breve termine - ha precisato Lagarde -. In tutti gli scenari, tuttavia, l'inflazione dovrebbe ancora diminuire progressivamente e stabilizzarsi a livelli intorno al nostro obiettivo di inflazione del 2% nel 2024. Nel medio termine cresce nel target in tutti gli scenari, che comunque sono peggiorativi".


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