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24/05/2022 - StarNews – Zona euro, nella stima flash di maggio, Pmi composito di S&P Global a 54,9 punti da 55,8 di aprile. Nel dettaglio, manifatturiero a 54,4 da 55,5 e servizi a 56,3 da 57,7

Nella zona euro, il Pmi composito, sintesi dei settori manifatturiero e servizi, nella stima flash di maggio decelera a 54,9 punti (minimo in 2 mesi) da 55,8 di aprile.

Il dato, elaborato da S&P Global sulla base di circa l’85% del totale delle risposte del sondaggio, resta così oltre la soglia di invarianza dei 50 punti per il 15esimo mese consecutivo.

Nel dettaglio settoriale, l’indice del manifatturiero è scivolato a 54,4 punti (minimo in 18 mesi) da 55,5 di marzo. L’attività del settore è ostacolata dalle diffuse carenze dei rifornimenti, con la guerra in Ucraina e le chiusure in Cina che hanno peggiorato le esistenti pressioni pandemiche sulla fornitura.

Il Pmi del terziario è sceso a 56,3 punti da 57,7 di aprile (minimo da 2 mesi), in parte a causa dell’indebolimento dell’espansione dei servizi finanziari e industriali, questi ultimi legati soprattutto al recente rallentamento del manifatturiero. Malgrado ciò, segna la seconda espansione più elevata degli ultimi otto mesi.

L'indice della produzione manifatturiera, invece, ha accelerato a 51,2 punti (minimo in 2 mesi) da 50,7 di aprile.

Nello spaccato geografico, la Francia ha registrato l’espansione più forte con un tasso di crescita leggermente più lento di aprile ma sempre il secondo più robusto da giugno scorso (a 57,1 da 57,6), grazie alla nuova impennata dell’attività terziaria e all’espansione più modesta della produzione manifatturiera. In Germania, la crescita è rimasta indietro ma ha riacquistato un leggero slancio rispetto ad aprile, rilevando un valore vicino alla media dell’anno in corso (a 54,7 da 54,6). Una forte espansione del terziario si è unita a un modesto ritorno alla crescita nel manifatturiero, dopo la breve contrazione di aprile. Il resto dell’eurozona, nel complesso, ha confermato un progresso, per quanto il più basso degli ultimi quattro mesi, a causa della crescita più lenta dei servizi e della quasi stagnazione dell’espansione della produzione manifatturiera.

“L’economia dell’eurozona - ha commentato Chris Williamson, capo economista di S&P Global – ha mantenuto a maggio livelli di crescita incoraggianti, con un settore manifatturiero in difficoltà, controbilanciato però dalla crescita sostenuta dei servizi. Malgrado le fabbriche abbiano continuato a riportare diffusi problemi sulla fornitura e una contrazione della domanda di beni causata dalla maggiore pressione dei prezzi, l’economia è stata stimolata dalla domanda repressa dei servizi, agevolata dallo svanire delle restrizioni anti pandemia. Il mese di maggio ha indicato una nuova espansione dei consumi nel turismo e nelle attività ricreative in particolare. Grazie alla domanda che al momento, e soprattutto nelle famiglie, sta favorendo il settore dei servizi, i dati Pmi finora raccolti durante il secondo trimestre sono coerenti con un solido tasso di crescita economica trimestrale dello 0.6%”.

“Detto questo – ha aggiunto l’economista –, resta da vedere quanto durerà la ripresa dei servizi, considerando soprattutto le preoccupazioni per il crescente costo della vita e la debolezza del manifatturiero. Il malessere del settore, infatti, sta cominciando a riversarsi su alcune parti dell’economia terziaria. Nonostante ci siano segnali che la pressione inflazionistica abbia già toccato l’apice, con l’inflazione dei costi in discesa per il secondo mese consecutivo e i problemi sulla fornitura che stanno iniziando ad essere meno diffusi, la pressione inflazionistica resta elevata a livelli senza precedenti”.

“Una tale pressione dei prezzi - ha concluso Williamson -, accompagnata dalla forte crescita del Pil segnalata dall’indagine, potrebbe anche far cambiare l’approccio dei responsabili delle politiche della BCE verso una posizione più aggressiva”.


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